CARA SINDACA RAGGI, VA BENE LA CITTADINANZA A EZIO BOSSO MA PER I DISABILI ROMA FA POCO
Gentilissima sindaca di Roma Virginia Raggi,
mi chiamo Luca Faccio e mi occupo di tematiche socio-politiche con particolare attenzione alla disabilità.
Mi fa molto piacere che lei abbia firmato l’Ordinanza attraverso la quale viene assegnata la cittadinanza onoraria al mitico Ezio Bosso, persona splendida e grande guerriero. Dalle interviste che ho visto traspare quanto lui ami la vita e quanto si batta per le cose concrete. Io, però, mi sentirei profondamente in imbarazzo ad assegnare la cittadinanza onoraria a Ezio Bosso in una città come Roma che come altre città d’Italia ha molte barriere architettoniche e per una persona con una disabilità comporta non pochi disagi e disservizi, non crede?
Lei è una sindaca del Movimento Cinque Stelle, dove il principio di base era “l’Uno vale Uno” e dove ogni individuo doveva avere il proprio spazio e accessibile per le proprie esigenze. Mi chiedo pertanto come mai ad esempio i ragazzi della Locanda dei Girasoli, la pizzeria sociale dove lavorano persone con sindrome di Down, non ricevano un aiuto dal Comune: per scongiurare la chiusura loro non chiedono nessun sostegno economico ma solo un posto più centrale, in modo che durante la settimana ci sia una maggior affluenza.
La “Locanda dei Girasoli” per i ragazzi disabili è fondamentale e dare una mano a questi ragazzi non equivale a dar loro un privilegio ma a valorizzare una dimensione d’integrazione autentica. Le dirò di più: tale progetto può diventare un modello anche per altre città.
La mia lettera non vuole essere un’accusa né contro di lei né contro la sua giunta, anche perché il 21 marzo 2007 insieme a Beppe Grillo, abbiamo vinto una battaglia legata al trasporto ferroviario per le persone disabili. Ma non mi è chiaro per quale motivo nel 2019 il Movimento Cinque Stelle non riesca a risolvere determinate situazioni.
Rimango a sua completa disposizione e aspetto una sua risposta scritta che verrà pubblicata su questo blog.
Per segnalare la vostra storia scrivete a: raccontalatuastoria@lucafaccio.it
Articolo tratto da http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/lfaccio/
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