QUANDO LA DISABILITA’ E’ PUNITA’ DALLA TELECOM
Carissimi lettori
Riporto di seguito il testo della lettera apparsa oggi 26/11/2015 a Pag. 10 su “IL FATTOQUOTIDIANO.IT (Versione cartacea ) nella rubrica “Piazza Grande” di Furio Colombo.
Caro Colombo, desidero segnalarti un fatto grave che sta per accadere. Una giovane disabile grave del tutto priva di autonomia ( salvo una straordinaria vivacità e creatività di mente e di parola ) dipende esclusivamente dal computer per ogni comunicazione o contatto. Il marito, sua unica assistenza , ha perso il lavoro, e il telefono ( che per lei è l’uso del computer ) non è stato pagato. Telecom ha fatto sapere che fra due giorni ( due giorni) quel telefono resterà muto, come da contratto, pur sapendo delle condizioni della utente. Comune ( Santa Marinella ) e Regione ( Lazio )non hanno dato cenno di esistere o inviato lettere standard di dispiacere. Tutti i dati della persona sono disponibili, ma questo messaggio resta l’ultimo appello e l’unica speranza.
Luca Faccio
Chi scrive, disabile lui stesso, è noto nel mondo dei disabili e della politica italiana, per l’impegno senza sosta a favore e in difesa di altri disabili. E’ giusto dargli atto che da tempo segue il caso della persona disabile di Santa Marinella. Nonostante l’indiscutibile e irreversibile grado di disabilità della persona, non c’è stata autorità ( comune di Destra, regione di Sinistra, persone che si conoscono da una parte e dall’altra in Parlamento e che sono state di volta in volta coinvolte ) che si sia soffermata sul caso o abbia trovato o suggerito una soluzione. Il quadro è chiaro. Ai disabili si misura il grado di disabilità ( con grande pubblicità per i casi del tale o del tal altro che, dichiarato cieco al cento per cento, guida la Ferrari ) ma non quello della mancanza di risorse. In questo periodo della storia italiana ci sono casi ( del resto discussi continuamente in nobili convegni ) in cui la mancanza di risorse è totale. Eppure nulla è previsto che non sia il mendicare un aiuto ai privati che però, tipicamente non si ripete se non una o due volte, anche perché nessuno crede a un simile abbandono dei disabili in luoghi e regioni che non sono immersi nella profonda penuria di certe parti del mondo. Sembra non credibile, ma ogni autorità, compresi gli uffici del Quirinale preposti ad attività di beneficenza e debitamente interessati al caso, ti dicono che “hanno terminato i fondi”. Sembra anche incredibile che, in un Paese civile e pronto a vantare le sue doti di civiltà, si possa legalmente tagliare il telefono di una persona totalmente disabile e totalmente dipendente dal telefono per sopravvivere, come se fosse una qualunque utente morosa. Qualcuno può, vuole dirci, dal governo, dal Parlamento, dalla Procura della Repubblica, se una persona profondamente invalida può essere condannata a morte dalla società dei telefoni per mancato pagamento della bolletta?
FURIO COLOMBO
Per scaricare la pag. 10 in Pdf de “IL FATTOQUOTIDIANO.IT – Cliccare Quì
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